Ottimo successo, anche in termini di pubblico, per l’evento “Droni e nuovi ecosistemi di servizio” realizzato venerdì 11 ottobre a Bologna all’interno di Dronitaly dal Tecnopolo di Forlì-Cesena e dalla Regione Emilia-Romagna, in collaborazione col Forum strategico dell’aerospazio e con il progetto MAE.
Grazie a “Next2Space” – un format di incontri collegati a tecnologie e prodotti legati all’aerospace per la facilitazione di business ideas e business development opportunities – abbiamo esplorato l’evoluzione dei droni e i nuovi ecosistemi di servizio. Un programma ricco di interventi, da parte di esperti e aziende, che hanno guardato a diversi ambiti di “caduta”, tra i più rilevanti, logistica, sorveglianza, manutenzione, agricoltura di precisione. L’evento si colloca in continuità con il progetto MAE, portato avanti dal CISE – Centro per l’Innovazione e lo Sviluppo Economico della Camera di Commercio della Romagna.
Ad aprire la giornata, Adriano Gilli, Responsabile Settore Attrattività, Internazionalizzazione e Ricerca della Regione Emilia-Romagna, che ha dato una visione d’insieme sull’importanza strategica dell’innovazione tecnologica.
E’ seguito l’intervento di Donatello Gianni di U-Avitalia (slide presentazione) che ha posto l’attenzione sulle criticità normative e sul gap tra tecnologia e regolamentazione.
Si sono poi susseguite le presentazioni dei business cases:
Guido Munari di T3LAB (slide presentazione), ha esposto contesto e problemi legati all’esplorazione del mediterraneo attraverso un drone sottomarino;
Denis Grasso di Fondazione ITL (slide presentazione), ha posto attenzione alla possibilità di ottimizzare il volo autonomo di droni per le consegne, con particolare attenzione alla riduzione dei costi attraverso la gestione di sciami di droni;
Francesca Di Nicola e Daniele Chinè Milieri di Arpae Emilia-Romagna (slide presentazione), hanno illustrato l’utilizzo dei droni da parte di ARPAE per monitorare e proteggere l’ambiente anche in progetti sperimentali per la valutazione delle emissioni diffuse e per rilevare dati ambientali in tempo reale;
Paolo Tassin di METAPROJECTS (slide presentazione), ha toccato il tema del decommissioning di piattaforme offshore con l’uso di droni dotati di sensori avanzati per monitorare e prevenire sversamenti inquinanti durante lo smontaggio delle strutture.
Francesco Sgromo del Clust-ER Meccatronica e Motoristica (slide presentazione), ha posto l’attenzione sul progetto drone care, promosso da CISE – Camera di Commercio della Romagna, sulla logistica umanitaria che deve garantire un acceso rapito ed efficiente a cure d’emergenza soprattutto in aree di difficile accesso.
Con le imprese ed gli enti intervenuti è seguito un dibattito animato dagli stessi relatori a cui si sono aggiunti Alessandro Curti di CURTI S.p.A. Costruzioni Meccaniche, Lorenzo Calabri del Forum strategico strategico dell’aerospazio, Folegnani Marco di MEEO S.r.l, Fabrizio Casadei di Ecor International e Andrea Resca della Regione Emilia-Romagna. Si è sono confermati alcuni punti chiave, necessari per realizzare un vero ecosistema che supporti i servizi realizzati dai droni:
- Colmare il gap normativo. Trovare soluzioni per accelerare i tempi di sperimentazione e certificazione, senza compromettere la sicurezza, ricorrendo anche a regolamentazione sandbox (sperimentare le tecnologie in ambienti controllati, pur in assenza di una normativa completa);
- Scarse risorse finanziarie. Garantire risorse adeguate per lo sviluppo di tecnologie chiave e attrarre investimenti nazionali e internazionali, evitando la dispersione dei finanziamenti, concentrando le risorse su pochi progetti chiave che abbiano maggiori probabilità di successo commerciale;
- Investire in tecnologie ibride. Offrire soluzioni pratiche e applicabili nel breve termine che possano combinare carburanti tradizionali con sistemi innovativi, in attesa che le tecnologie completamente elettriche diventino mature;
- Infrastrutture adeguate. Permettere l’integrazione sicura e agevole dei droni nel tessuto urbano e industriale, altrimenti i droni rimangono soluzioni isolate. L’esempio più lampante è quello dei vertiporti o delle piattaforme di decollo e atterraggio, che devono essere pianificati e distribuiti in modo capillare nelle città e nelle aree industriali;
- Collaborazione tra attori chiave. Il futuro del settore dipenderà dalla capacità di risolvere queste criticità attraverso un approccio collaborativo tra regolatori, imprenditori e tecnologi.
La discussione ha evidenziato che, per superare i limiti attuali, sarà fondamentale una strategia integrata che coniughi l’investimento pubblico, la formazione delle competenze e l’attrazione di investimenti privati, in modo da costruire un ecosistema dronistico competitivo e sostenibile a livello internazionale.