Purtroppo anche il laboratorio CICLoPE (Centre for International Cooperation in Long Pipe Experiments), la galleria del vento che permette di realizzare esperimenti sugli effetti della turbolenza, importante infrastruttura dell’Università di Bologna e nodo della rete Alta Tecnologia della Regione Emilia Romagna, nota a livello internazionale per essere unica nel suo genere, è stata pesantemente colpita dall’eccezionale ondata di maltempo.
L’enorme quantitativo di pioggia che ha interessato il nostro territorio ha infatti causato una serie di frane e smottamenti in successione che hanno prima pressochè distrutto l’uscita di emergenza, poi allagato tutta la zona antistante l’ingresso principale e infine fatto crollare la parete terminale del primo tunnel che ospita la galleria del vento inondando l’intero laboratorio di detriti e di acqua mista a fango.
È questo lo scenario che i ricercatori dell’Università di Bologna coadiuvati da infaticabili studenti e dottorandi armati di pale e stivali hanno trovato quando dopo cinque giorni di lavoro sono riusciti ad entrare all’interno del laboratorio.
L’acqua all’interno penetrando nelle zone semi interrate ha causato un innalzamento dell’intera galleria danneggiando alcune pareti e il pavimento del laboratorio. Lavorando incessantemente sui sistemi di spurgo i ricercatori e gli studenti, coadiuvati dal personale tecnico dell’Università di Bologna, sono riusciti a ripristinare tutto il sistema di evacuazione dell’acqua preservando l’infrastruttura da possibili futuri ulteriori smottamenti. Rimangono da quantificare i danni alla Galleria del Vento, infrastruttura di rilevanza internazionale, che potranno essere stimati solo dopo il ripristino del laboratorio, anche se analisi preliminari lasciano sperare che sia stata solo appena toccata dall’evento.
Nel pomeriggio di mercoledì 21 ha effettuato un sopralluogo il geologo Prof. Berti dell’Alma Mater. Il Prof. Berti ha ispezionato visivamente tutta la dorsale della montagna franata e utilizzando un drone ha potuto verificare più da vicino le condizioni delle zone franate.
Al momento il laboratorio, a causa della frana esterna all’uscita di emergenza è inagibile. Tuttavia, l’Università a tutti i suoi livelli e gli enti territoriali si sono prontamente attivati e, grazie agli sforzi di tutte le parti coinvolte, i programmi di ricerca e le varie attività di divulgazione potranno riprendere quanto prima.